Allarme CNA FITA: "Per ogni mezzo pesante aumento annuo pari a 10.300 euro"
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L’Italia sale al terzo posto nella graduatoria dei prezzi del gasolio alla pompa più alti d’Europa. A registrarlo l’Osservatorio sui prezzi dell’energia della Commissione europea, che al 2 gennaio scorso evidenzia un prezzo di 1,890 euro al litro. Per le imprese di autotrasporto la stangata è pesantissima perché condiziona fortemente la principale fonte di energia utilizzata per alimentare i motori dei camion tramite i quali si svolge il loro lavoro. Un gravoso fardello a cui si aggiungono gli aumenti di tutte le voci di costo correlate a questa attività. In particolare l’aumento del 2% sulle tariffe che ASPI ha applicato a decorrere dal primo gennaio 2023 sulle tratte autostradali di cui è concessionaria.
Una impresa di autotrasporto percorre mediamente il 70% su tratte autostradali e questo aggiornamento costerà circa 300 euro l’anno per ogni veicolo di cui ha disponibilità. Una misura, peraltro, in palese contraddizione con i disagi, consistenti e purtroppo anche drammatici, ascrivibili al comportamento di Autostrade per l’Italia nella gestione della rete autostradale di sua competenza. Criticità accertate, e già sanzionate dall’Autorità di regolazione dei trasporti, che continuano a determinare gravi danni all’economia, soprattutto alle imprese di trasporto, a causa dei maggiori tempi di percorrenza che si riverberano inesorabilmente sui costi di gestione e sulla qualità della vita. Il risultato è che dal 1° gennaio scorso i pedaggi autostradali e il rifornimento per un veicolo pesante incideranno per 10.300 euro in più l’anno sulle casse delle società di trasporto. Una situazione insostenibile che, nell’immediato, richiede perlomeno un intervento in grado di riportare il prezzo del gasolio alla pompa al livello medio europeo.
A spiegare il perché è Juri Galvan, presidente CNA FITA Trentino Alto Adige: “Le piccole aziende di trasporto merci sono costrette a rivedere i tariffari ogni settimana, quasi sempre al rialzo. E non sempre i committenti concedono i ritocchi necessari per coprire le spese. In queste condizioni, le piccole e medie imprese del settore devono assorbire i maggiori costi riducendo i margini di ricavo o lavorando sottocosto per alcuni periodi”. Secondo CNA FITA Trentino Alto Adige è indispensabile che il Ministero dei Trasporti, l’Agenzia delle Entrate, l’Agenzia dei Monopoli e delle Dogane mettano un punto fermo su eventuali meccanismi di ristoro, ad esempio il ripristino del recupero delle accise per il trasporto merci, e programmino interventi sui prezzi dei carburanti, come gli sconti applicati nel 2022, con durata annuale, e non con proroghe mensili. “Chiediamo la massima collaborazione ai clienti, ai committenti, agli enti pubblici per mettere in atto soluzioni congiunte, efficaci e condivise”, così ancora il presidente Galvan.
Sul caro carburante interviene anche Azem Celhaka, presidente della CNA Fita Trasporto Merci: “Non sappiamo più come programmare l’attività delle nostre aziende, non potendo prevedere le uscite a causa delle continue variazioni dei prezzi dei carburanti. Nel nostro caso diesel e GNL. Molte imprese, soprattutto quelle piccole e medie, sono impossibilitate a gestire la liquidità di cassa, perché non si ha un trend stabile dei prezzi e non ci sono certezze sul recupero delle accise o su eventuali contributi straordinari, come quelli erogati nel 2022 tramite credito d’imposta. I contratti stipulati con i committenti nel secondo semestre del 2022, basati su parametri in quel momento validi, sono già carta straccia per il completo stravolgimento dei parametri da inizio 2023. Leggiamo, dagli organi di informazione, di fenomeni di speculazione sui quali pretendiamo venga fatta piena luce”.
In allerta anche il settore del trasporto persone. Daniel Josef Berti, presidente di CNA Taxi, avverte: “Grazie all’intervento di CNA, nel 2022 è stato possibile adeguare le tariffe taxi del Comune di Bolzano. Analogo percorso sta per essere avviato a Merano, ma con queste continue variazioni, dovremmo ricontrattare tutto e riprogrammare i tassametri ogni mese. È davvero una situazione difficile da gestire”. Karl Aichner, presidente di CNA Ncc Auto, aggiunge: “Non possiamo nemmeno scaricare i costi per intero sui clienti, a loro volta alle prese con rincari nella vita di tutti i giorni. E tutto, poi, diventa inflazione perché aumentano le nostre tariffe. Serve una strategia pluriennale, con meccanismi automatici di calmierazione dei prezzi. Occorre uscire dalla programmazione d’emergenza. Il Governo intervenga subito o sarà caos in tutto il mondo del trasporto”.