Elezioni politiche, CNA Costruzioni presenta le sue proposte
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Con quasi 500.000 imprese attive livello nazionale e 1.954 aziende in provincia di Bolzano, di cui circa il 70% sono imprese artigiane, il comparto edile conferma una volta di più il proprio ruolo di motore trainante dell’economia. Un motore che, all’indomani del 25 settembre, indipendentemente da chi andrà a comporre il nuovo Parlamento, necessiterà di posizioni chiare e misure strutturali. CNA Costruzioni a livello nazionale e locale chiarisce quali sono le aspettative.
BONUS EDILIZI
Il sostegno agli investimenti nella riqualificazione energetica e messa in sicurezza del patrimonio immobiliare del Paese deve rappresentare un argomento prioritario, seguendo ed ampliando la strada intrapresa fin dagli anni Duemila di supporto alle scelte dei cittadini attraverso meccanismi di agevolazioni fiscali. A tal fine è indispensabile rendere tali incentivi strutturali, insieme ad una stabilizzazione e sistemazione, un aggiornamento ed un riordino delle norme di legge in materia, oggi confuse, disperse ed esageratamente mutevoli.
ACCESSO ALLA PROFESSIONE DI IMPRENDITORE EDILE
Benché richiesta da molti anni ormai, urgente l’introduzione di una legge di accesso alla professione di imprenditore edile, condizionando l’ingresso nel settore al possesso requisiti soggettivi ed oggettivi in capo a chi intende esercitare tal attività. La vigente normativa non prescrive alcun requisito ed alcuna abilitazione a chi materialmente esegue e realizza – e quindi ne ha la responsabilità - interventi edili sia per nuovi fabbricati che per ristrutturazioni.
ABROGAZIONE DELLA QUALIFICAZIONE SOA NEI BONUS IN EDILIZIA
L’introduzione dell’obbligo di certificazione SOA dal 2023 ha introdotto una barriera di accesso alla realizzazione di opere di più elevato valore, favorendo di fatto un piccolo numero di imprese in possesso di tale certificazione (circa 20.000), a discapito delle moltissime altre operanti nel comparto. Il fenomeno delle imprese “fantasma” o delle imprese che operano illegalmente si può contrastare piuttosto con la seria e sistematica verifica dei requisiti di accesso al mercato e attraverso l’auspicata normativa di regolamentazione del settore edile.
RIORDINO DELLA DISCIPLINA EDILIZIA
Razionalizzazione, innovazione e semplificazione rappresentano principi e criteri rispetto ai quali il mondo dell’artigianato e delle piccole e medie aziende non può che riporre grandi aspettative. Un ambiente normativo semplice, chiaro, comprensibile e favorevole all’agire d’impresa rappresenta un traguardo imprescindibile. L’estrema eterogeneità normativa riscontrabile oggi sul piano della disciplina offerta dai regolamenti edilizi, con regole differenti da comune a comune, si sta rilevando talmente farraginosa da deprimere gli investimenti. Nuove opportunità provengono invece dal connubio intercorrente tra il mondo dell’innovazione tecnologica (anche digitale) ed il mondo delle costruzioni.
FASCICOLO DEL FABBRICATO
Da tempo CNA Costruzioni caldeggia l’introduzione del fascicolo del fabbricato soprattutto quale strumento di programmazione delle modalità e dei tempi delle manutenzioni, ai fini della sicurezza. In formato digitale e facilmente fruibile da parte di proprietari, professionisti ed imprese, il Fasciolo dovrebbe raccogliere tutte le informazioni sul fabbricato sotto il profilo urbanistico, edilizio, catastale, strutturale, impiantistico e prestazionale.
APPALTI
La priorità in ambito di appalti rimane quella di agevolare l’accesso delle PMI al mercato degli appalti pubblici, attraverso l’applicazione delle direttive comunitarie – ad oggi ampiamente disattesa - che impongono la suddivisione in lotti, ed attraverso una semplificazione dei criteri di qualificazione delle imprese che sia più semplice e meno oneroso della SOA. “L’introduzione una sorta di SOA semplificata – afferma il presidente di CNA Costruzioni Alto Adige Rodolfo Gabrielli – consentirebbe di raggiungere il risultato di garanzia della qualità, mantenendo aperto il mercato anche alle piccole e medie imprese”. Infine, rimane da risolvere l’annoso problema dei tempi di pagamento delle imprese da parte delle stazioni appaltanti che troppo spesso avviene molti mesi dopo la maturazione di uno stato di avanzamento dei lavori, rappresentando in questo modo un grave ostacolo alla crescita delle imprese che si ritrovano impossibilitate ad investire i profitti nella propria crescita.
LAVORI USURANTI
Studi di carattere europeo e nazionale hanno dimostrato in maniera inequivocabile che l’attività svolta dai lavoratori dell’edilizia è una tra le più usuranti da un punto di vista fisico. In un Paese dove l’artigianato edile ricopre un ruolo particolarmente significativo, riconoscendo che il titolare dell’impresa artigiana partecipa in prima persona e direttamente al processo produttivo, nel termine “lavoratori edili” andrebbero ricompresi anche i lavoratori autonomi del settore iscritti alla Gestione INPS Artigiani.