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Toelettatori per animali, CNA in campo per il riconoscimento giuridico di questa figura professionale

Definire un assetto di regole per riconoscere l’inquadramento giuridico della figura del toelettatore di animali d’affezione. È quanto prevede la proposta di legge n. 597, fortemente sostenuta dalla CNA, presentata dagli onorevoli Maria Chiara Gadda, vice presidente della Commissione Agricoltura, e Fabrizio Benzoni della Commissione Attività produttive, Commercio e Turismo della Camera. Tra il 33% e il 48% delle famiglie italiane (secondo una recente indagine del Censis) ospita almeno un animale da compagnia. Una presenza molto significativa -  fonte Euromonitor - è costituita dai cani (8,8 milioni) e dai gatti (10,2 milioni), ossia da animali di taglia più grande e portatori di bisogni alimentari e di cura certamente di ordine superiore.

Relativamente a questi ultimi un ruolo sempre più rilevante stanno assumendo quei servizi che pur non essendo riconducibili alle cure veterinarie, sono fondamentali per mantenere gli animali in un buono stato di salute (pulizia pelo, occhi, orecchie, unghie, ecc.). Questo tipo di servizi sono svolti da imprese che – sotto il profilo statistico – sono oggi inquadrate nel codice Ateco “Servizi per la cura degli animali domestici” e hanno raggiunto le 5.059 unità. Il loro numero, negli ultimi anni, è in crescita costante (+11,9% dal 2018 ad oggi), ma certamente è destinato ad aumentare ancora, soprattutto grazie all’interesse crescente per la figura professionale del toelettatore.  Secondo le stime dell’Area Studi e Ricerche CNA, si può ragionevolmente prevedere che questo tipo di servizi ha davanti a sé un mercato potenziale molto importante. Guardando al solo segmento canino, considerando un trattamento ogni due mesi per almeno la metà dei quasi nove milioni di cani da compagnia presenti nelle case delle famiglie italiane, si può stimare per i prossimi anni un obiettivo di fatturato complessivo di circa 750 milioni di euro.  L’impatto sulla crescita delle piccole imprese del settore sarebbe considerevole, ma soprattutto si aprirebbero opportunità occupazionali per almeno 10.000 operatori della toelettatura impiegati nelle aziende già esistenti o in altre ancora da costituire. “Ciò che nel 2021 appariva con evidenza era la mancanza di un inquadramento professionale chiaro e omogeneo per il settore” dichiara l’onorevole Moretto. “Questa mancanza è emersa con maggior vigore durante la pandemia, periodo nel quale gli animali d’affezione hanno svolto un ruolo primario nelle famiglie e nella società. Il loro benessere e la loro igiene dovevano e devono essere messi nelle mani di chi ha i requisiti per farlo con serietà e preparazione.”La proposta di legge – è stato spiegato nel corso della recente presentazione -  punta a introdurre misure legislative organiche, con l’obiettivo di uniformare ed omogeneizzare diritti e doveri degli operatori che praticano tale attività, potendo adesso fare leva sul recente riconoscimento della tutela degli animali inserita in Costituzione. La più grande mancanza che il settore avverte è quella legata alla disciplina delle attività di formazione e dei relativi percorsi di qualifica professionale degli operatori. “Il ruolo sociale di questi animali è sotto gli occhi di tutti e finalmente con questa proposta di legge sostenuta con forza da CNA si porta all’attenzione del legislatore l’importanza di affidare i nostri amici a quattro zampe a chi ha i requisiti per occuparsene”, afferma il presidente di CNA-SHV Benessere Alto Adige Sandro Stefanati.